Egregi Capi di Governo,
Egregi Ambasciatori alle Nazioni Unite,

Diritto internazionale e uso della forza

Più di 60 milioni di morti nelle due guerre mondiali è stato il prezzo che l'umanità ha dovuto pagare prima di trovare un accordo sul diritto internazionale. Solo con la nascita delle Nazioni unite e la fissazione dei principi del diritto internazionale è stato ufficialmente condannato l'uso della violenza come soluzione politica; uniche eccezioni: il diritto all'autodifesa degli stati e le misure coercitive del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Da allora nessuno stato ha il diritto di dichiarare guerra ad un altro stato, qualunque siano gli scopi che la legittimino.

In riferimento all'indebolimento del Diritto Internazionale* e all'immenso dolore che ogni guerra porta con sé alle popolazioni, vi chiediamo:

Fate sì che l'ONU non perda il suo ruolo di organizzazione che si batte per la pace tra le nazioni! Opponete resistenza ad ogni tentativo di indebolire la rigorosa osservanza del divieto al ricorso alla violenta nel diritto internazionale!

Impegnatevi affinché il vostro paese faccia parte di quelle nazioni che sono pronte ed hanno la chiara volontà di opporsi all'uso della violenza e della guerra come mezzo politico!

Dichiaro di ricorrere ad ogni possibile via legale per assicurarmi:

Diritto internazionale e armi atomiche

Già a partire dalla prima risoluzione approvata dalle Nazioni Unite, la comunità internazionale cercò di combattere la minaccia delle armi atomiche. Su richiesta dell'Assemblea delle Nazioni Unite, la Corte di Giustizia Internazionale nel 1996 si occupò del ruolo delle armi atomiche con riferimento al diritto internazionale e ai diritti umani. I giudici si pronunciarono all'unanimità, dichiarando l'esistenza di un obbligo legale universale "a compiere in buona fede e portare a conclusione trattative che portino al disarmo nucleare sotto ogni aspetto, sotto stretto ed effettivo controllo internazionale".

In riferimento all'uso di armi atomiche e al loro catastrofico impatto sulle città**, vi chiediamo:

Non dimenticate mai ciò che è accaduto a Hiroshima e Nagasaki! Nel 2005 quci bombardamenti hanno compiuto il loro cinquantesimo anniversario, ma le città sono ancora ovunque in pericolo.

Iniziate le trattative nel 2005 in reciproca fiducia e concludetele entro il 2010, così che le misure ivi decise possano portare entro il 2020 al disarmo nucleare sotto ogni aspetto, come proposto dai Sindaci per la Pace (Mayors for Peace).

Dichiaro di ricorrere ad ogni possibile via legale per assicurarmi:

* Esperti in diritto internazionale fanno notare che una guerra preventiva, come quella condotta dalla Coalizione in Iraq, non solo infrange il diritto internazionale vigente, ma costituisce un precedente tale che la "difesa attiva" diventi un diritto consuetudinario internazionale e con ciò una forma di azione degli stati. Così Il divieto fissato senza limitazioni nel diritto internazionale di qualunque tipo di guerra offensiva sarebbe privo di valore e darebbe la possibilità ad ogni stato di dichiarare una guerra offensiva in accordo con il diritto internazionale, a condizione che sia motivata come guerra difensiva "preventiva" (e vengano all'occorrenza messi in scena dei motivi validi. Purtroppo la storia ci insegna a sufficienza quanto grande sia l'immaginazione di quegli stati che vogliono la guerra.)

** La Corte di Giustizia Internazionale dichiarò anche che la minaccia o l'utilizzo di armi atomiche infrange le norme del diritto internazionale applicate ai conflitti armati, in particolare i principi e le norme della Dichiarazione dei Diritti Umani. Nell'agosto del 1945 vennero uccisi in pochi secondi 70.000 persone a Hiroshima e 40.000 a Nagasaki. Entro la fine di quello stesso anno 200.000 persone morirono per le ferite e per le radiazioni. Le armi atomiche e l'umanità si escludono l'un l'altro.